La kryptonite uccide gli scrittori

Libri, Varie

Quanti libri ha scritto quel tale? Forse tre, cinque, una decina, ma cosa importa? Anche fossero trenta, non basterebbe questo a renderlo uno scrittore agli occhi di molti lettori. Certo, sarebbe uno che scrive libri, ma guai a chiamarlo scrittore; c’è il rischio che qualcuno storca il naso.

Scrittore; parola astrusa da prendere con le pinze. Al giorno d’oggi occorre notorietà per potersi fregiare di tale titolo.

C’è poco da fare. A conti fatti, è la fama a fare la differenza tra uno scrittore (con la S maiuscola) e uno scribacchino, non certo ciò che si scrive né tanto meno come lo si fa.

Rassegnatevi amici “scrittori”, questa è la realtà nella quale viviamo. Agli occhi di tanti e tanti lettori, siamo gente che arranca, arrivisti e manipolatori; siamo quelli che dietro a una recensione positiva nascondono chissà quali loschi complotti. Perché è chiaro come il sole che, se qualcuno lascia quattro o cinque stelle dopo aver letto il nostro libro, qualcosa dietro ci deve essere per forza. Siamo un ammasso d’erbaccia cattiva che va falciata dal prato, per non contaminare la letteratura genuina che ci circonda.

Noi siamo quelli che a fare gli scrittori ci provano, ma non ci riescono, perché per fare gli scrittori non si può essere gente comune, ma occorrono i super-poteri, e questo i lettori lo sanno bene.

Quindi tenetelo a mente: ancor prima di prendere la penna in mano, mostrate alla gente ciò che sapete fare di tanto speciale.

Il giorno che volerete come Superman o vi arrampicherete sui muri come l’Uomo Ragno, o magari diventerete verdi dopo un’incazzatura di troppo e i muscoli cominceranno a rigonfiarsi facendo esplodere gli indumenti che avete indosso, allora, e solo allora, potrete dar sfogo alla vostra passione per la scrittura.

Fino a quel giorno, però, non sprecate tempo, perché a prendervi sul serio saranno solo gli stolti, i pochi sprovveduti che ignorano ancora tali banalità, convinti che per poter essere uno scrittore basti una penna e un po’ di fantasia, passione, tanta voglia di fare e magari un pizzico di talento.

Come si dice? Il tempo è denaro. Perciò, datemi retta, non sprecatelo a rincorrere sogni impossibili. Scrivete se volete, ma fatelo in segreto, così da non turbare la sensibilità di nessuno.

Tuttavia, se proprio non volete rassegnarvi, perché appartenete alla cerchia degli irriducibili e non vi piegate nemmeno all’evidenza, non vi rimane che la seconda opzione: diventare famosi.

Quindi, che dire? Uccidete qualcuno, rapinate una banca, incatenatevi nudi davanti al Parlamento, spargete la voce di essere stati seviziati da un branco di vecchiette assatanate… Insomma, siete scrittori, no? Di certo la fantasia non vi manca e i modi per farsi notare sono tanti. Tutto fa notizia.
Quando la vostra faccia apparirà su un tg nazionale o in qualche talk show, avrete raggiunto il vostro scopo. Vedrete che gli editori faranno la fila e i lettori altrettanto. A quel punto saranno gli altri a chiamarvi scrittori, mentre voi sarete persino liberi di scrivere obbrobri, se questo dovesse farvi piacere, perché uno Scrittore lo si può criticare, contestare, persino deridere, ma resta sempre uno scrittore.

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